Presallo e le sue scarpe dimenticate

 

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Presallo, situato in Lombardia a circa 800 mt di altitudine, è per chi ha voglia di dimenticare che esiste la gente. Silenzioso ed abbandonato, si incontra lungo un percorso di collegamento tra la Valtellina e la Valsassina; è un piccolo nucleo di abitazioni ormai quasi totalmente crollate. Si sa poco della storia di questo luogo, se non che nacque con la funzione di lazzaretto dopo la peste del 1630. È preceduto da Inesio, frazione ancora in vita a differenza della sua vicina, dove era assai diffusa la coltura del baco da seta e dove ancora oggi si può individuare l’ex filatoio, attivo fino ai primi del ‘900 ed oggi ristrutturato.

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Per raggiungere Presallo è consigliabile lasciare la macchina sulla strada asfaltata, nei pressi dell’Agriturismo Gulliver sito in Vendrogno. Dalla strada non sarà difficile scorgere un sentiero che s’inerpica verso la montagna, abbastanza ripido inizialmente, decisamente non molto battuto. Dopo nemmeno dieci minuti di salita a piedi vi renderete conto, come me, che l’unico rumore rimasto sarà lo sciabordio allegro dell’acqua che scende tra le case.

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C’è una sola casa che non ha l’aria abbandonata, dove fino a non molto tempo fa’ abitava l’unico essere umano presente tra questi boschi. Purtroppo è stato anche l’ultimo. Quest’unica casa, oltre che essere chiusa, è ancora tenuta mediamente bene e qualcuno si prende cura, ogni tanto, del bel giardino che la circonda.

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Sul retro c’è una bellissima fontana che intercetta l’acqua del fiumetto, comoda per lavare, con la sua bella tazza posata sul bordo pronta a servire qualsiasi viandante assetato. Il resto delle case, molto antiche, è pericolante se non crollato. Inaspettatamente però non si tratta delle solite rovine vuote: qui la vita sembra essere rimasta prigioniera delle pietre, immobilizzata dai rovi che l’hanno stregata. Prima di tutto, i macchinari per produrre e conservare il vino sono ovunque. È evidente che si trattasse di una produzione casalinga ma molto consistente, le vecchie bottiglie si incontrano ad ogni passo.

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Una stanza, in particolare, sembra essersi conservata esattamente come è stata lasciata – ed è miracolosamente ancora in piedi, integra: ci sono borsette da donna, giocattoli, giornali, coperte, un cucinino, persino una piccola collezione di soldatini che sembra esser stata tenuta benissimo dal suo piccolo proprietario. Il camino è ancora nero di cenere. C’è una strabiliante quantità di scarpe nella stanza: da uomo, da donna, da bambino. C’è un orecchino a forma di rosa, delle immagini sacre.

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C’è l’impronta di una donna nell’arredamento della casa; sicuramente di una mamma col suo bimbo – il cui lettino spoglio è ancora lì, grigio e triste. Un vecchio telefono giocattolo lascia pendere annoiato il ricevitore.

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In quel che rimane dell’abitazione di fronte, dentro una sorta di cantina dalle volte molto basse, di nuovo ecco fare capolino dalla polvere del pavimento in terra battuta un’altra ventina di paia di scarpe, per tutti i gusti: mocassini, scarpe da ginnastica, eleganti, ciabatte.

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Chissà quale è la storia di questa famiglia. Perché se ne è andata, e dove. Perché ha lasciato tutto a partire dagli anni ’80, senza portar con sé – nemmeno – le scarpe. Dove sono andati tutti, verrebbe da dire quasi a piedi scalzi, senza i loro effetti personali? Cosa è successo tra queste mura, al bimbo che giocava con i soldatini, alla ragazza che teneva in ordine la sua bella borsetta rossa?

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Le loro testimonianze di vita ora sono della montagna. Che copre tutto con i suoi rami, con le sue foglie, con la sua terra. Che tra poco, senza chiedere permesso, si mangerà anche quanto fino ad oggi è faticosamente sopravvissuto: forse è più clemente di noi, non si ostina a tenere in vita dolorose memorie.

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Presallo is a small abandoned village located at about 800 meters above sea level, in northern Italy not far from Como lake.

It was founded after 1630 when, due to a tragic pestilence, a place was needed to isolate the sick from the healthy ones.

Today even the last one who was still living there is dead, his house is the only one in good conditions while the others are all collapsed or otherwise seriously damaged

The place is beautiful because surrounded by woods, quiet, only reachable on foot. You only hear the lapping of the river water, channeled into a fountain where people used to do the laundry.

Inside the abandoned houses there are still the personal objects of those who lived there. Handbags, toys, newspapers, some toy soldiers held once very well by their small owner.

Above all there are at least thirty pairs of shoes for men, women and children. I often wondered what the mystery of this family is, apparently they went away leaving everything and almost barefoot. This will probably remain a secret guarded by the mountains…

 

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